Ed eccoci di fronte ad un’altra ordinanza del TAR Catania, che in buona sostanza permette una preapertura ad alcune specie, come il colombaccio ed il coniglio selvatico, anche dietro le immediate osservazioni presentale dalle AA.VV. quali Liberi Cacciatori Siciliani, ANCA e Italcaccia Sicilia, ed impedisce un’apertura alla terza domenica di settembre a queste ed al altre le specie, questo a seguito di un parere ISPRA che individua come data ottimale il 2 di ottobre.
È ovvio che oltre a quanto fatto rilevare in questa fase legale null’altro si possa fare, ma è chiaro che il legislatore ha fissato nella 157/92 chi archi temporali dell’attività venatoria che senza ombra di dubbio vengono stravolti dall’ISPRA che si sostituisce ai dettami della legge, senza in effetti portare concrete motivazioni in merito ed esautorando una legge dello Stato.
Le domande sorgono spontanee: con quale ragione effettiva? A chi giova veramente?
E’ sotto gli occhi di tutti cosa succede in tutto lo Stivale: regioni in cui non è stata effettuata la preapertura e legittimata l’apertura generale alla terza domenica di settembre, regioni in cui si sono bloccate le preaperture e rimandato tutto all’apertura generale, regioni che stanno effettuando la preapertura ad alcune specie e hanno legittimato l’apertura generale e regioni che sono legittimate in buona parte delle specie, compresa la Tortora, sia in preapertura che in apertura generale, vedi ed esempio la Puglia o come la Sicilia legittimata la preapertura mentre l’apertura in base alle leggi dello Stato non è attuabile. Tirando la somma, pur nel rispetto massimo delle istituzioni, ci troviamo in un marasma più totale, senza certezze e penalizzando marcatamente i cacciatori tutti e tutto l’indotto derivante da questa attività.
Infine, a modo di colore o di ciliegina sull’amara torta, l’esternazione video di un presidente di associazione, il quale puntando il dito in modo chiaro e netto su altre associazioni vede l’unico male la presenza della tortora selvatica nel calendario venatorio siciliano, ovviamente non conoscendo i contenuti del ricorso presentato dagli ambientalisti e di fatto smentito in toto dopo alcune ore dall’ordinanza del TAR Catania, né tanto meno che le associazioni ricorrenti sono a difesa del calendario venatorio stilato dall’Assessore e non certo per attaccarlo, anzi, e per giunta, con il parere in fase di comitato di tutte le parti interessate e dai verbali di essa non risulta che costui abbia mai fatto questa eccezione e per finire la tanto unità da Lui invocata suona solo come: “ uniamoci, sparliamoci e possibilmente…. decido io”, ma di questo, possibilmente, sé ne discuterà nelle giuste sedi.
La realtà ci dice solo che bisogna continuare a combattere contro chi con tutti i mezzi e con scopi diversi desidera affossare la nostra passione non solo in Sicilia ma in tutta Italia, compito assai difficile visto il momento socio-politico in cui ci troviamo.
In allegato ordinaza TAR Catania
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- N. 01366_2021 REG.RIC. (113 kB)